Il rischio di osteoporosi può essere ridotto adottando accorgimenti dietetici che prevedono l’assunzione di adeguati livelli di calcio e una costante attività fisica.

La dieta in menopausa

Per le donne in menopausa si considera ideale un apporto alimentare di circa 1500 mg/die di calcio, l’equivalente di quanto contenuto in circa un litro di latte magro, quantità che normalmente non viene soddisfatta dalla dieta abituale.

Questo fabbisogno può essere raggiunto con una dieta equilibrata e ricca di calcio.

L’importanza di tale elemento minerale è derivabile da uno studio clinico condotto da alcuni ricercatori  sulla popolazione giapponese. Infatti è stato rilevato che l’assunzione del latte, alimento scarsamente consumato dai giapponesi prima del 1950, ha indotto dopo 35 anni, nei soggetti sottoposti al controllo clinico, un aumento dell’altezza media di circa 12 centimetri rispetto ai coetanei che non ne avevano assunto.

Attività fisica in menopausa

Un adeguato programma di attività fisica svolto quotidianamente è un efficace rimedio all’osteoporosi. Infatti il movimento stimola la rigenerazione ossea che si oppone al processo osteoporotico. I rapporti tra esercizio fisico ed osteoporosi sono peraltro noti da tempo. E’ stato dimostrato che le donne meno attive presentano fisicamente un grado di osteoporosi superiore rispetto a donne più attive a parità di altre condizioni.

Le donne che da lungo tempo presentano osteoporosi, non andrebbero però sottoposte a programmi di esercizio fisico eccessivo per la loro struttura osteo-artro-muscolare indebolita rispetto a quella di persone normali. Il grado ed il tipo di attività fisica dovrebbe essere adattato ai fabbisogni ed alle caratteristiche della singola paziente.

Esempi di attività fisica di semplice esecuzione ed indicati anche in donne osteoporotiche sono il camminare (4-5 km al giorno), usare una cyclette, nuotare, oppure un programma di esercizi.L’attività fisica produce risultati positivi solo se viene svolta nel corso di un periodo di tempo sufficientemente lungo. E’ importante quindi che la paziente si applichi al programma terapeutico con costanza e continuità.