L’Osteoporosi è un disordine caratterizzato da una ridotta quantità di tessuto osseo per unità di volume dell’osso fino al punto che lo scheletro non può più provvedere alle sue funzioni di sostegno e diventa suscettibile di fratture. Il progressivo aumento della vita media della popolazione mondiale ha fatto sì che l’osteoporosi rappresenti uno dei maggiori problemi della salute pubblica nei paesi industrializzati.In Italia si può stimare che il costo ospedaliero dell’osteoporosi è compreso tra i 75 e i 150 milioni dieuro all’anno. Questo aspetto economico lascia ben comprendere le drammatiche incidenze sociali di questa malattia.
Come si instaura?
La diminuita funzione ovarica che caratterizza il periodo menopausale è la principale causa di osteoporosi e ciò accade ancora più frequentemente quando la menopausa è precoce o chirurgica. Subito dopo la menopausa si ha un’accellerata perdita del tessuto osseo e di conseguenza le donne sono esposte al rischio di frattura molto più frequentemrnte degli uomini.
Quali sono i fattori di rischio?
Oltre alla menopausa la sedentarietà, le drastiche cure dimagranti che il più delle volte diminuiscono bruscamente l’apporto di calcio, il fumo e l’assunzione di bevande alcooliche costituiscono altri importanti fattori favorenti l’osteoporosi (tabella 1).
Come si manifesta?
Il sintomo più frequente dell’osteoporosi è il dolore dorsale associato a stanchezza e difficoltà a stare a lungo in piedi; il dolore dorsale solitamente insorge in modo acuto, spesso dopo movimenti di flessione della colonna vertebrale e persiste intenso per alcuni giorni. Dal dorso il dolore può irradiarsi a cintura verso l’addome o, meno frequentemente, in basso lungo gli arti inferiori.
Oltre al dolore spesso fastidioso ed insistente l’osteoporosi provoca un calo staturale, per cui è quanto mai opportuno che ogni donna in età fertile registri accuratamente la propria statura e impari a tenerla controllata al sopraggiungere dell’età critica. Le fratture sono una complicanza frequente, specie quelle del polso, del femore e dell’omero che si presentano con una certa frequenza dopo i cinquanta anni e le fratture vertebrali che come singolo episodio passano inosservate, ma sono causa frequente di dolori alla colonna vertebrale e richiedono l’intervento del medico.
Come si diagnostica?
La tradizionale tecnica radiologica risulta inefficace per una diagnosi precoce di osteoporosi perchè evidenzia un quadro di osteoporosi quando la massa scheletrica si è già ridotta del 30%. La diagnosi di osteoporosi può essere effettuata tramite la densitometria ossea. Questa tecnica, relativamente semplice e assolutamente innocua per la paziente, permette una rapida e precisa valutazione del contenuto minerale osseo.I vantaggi offerti dalla densitometria ossea sono la possibilità di una diagnosi precoce e di ripetere l’esame per poter valutare la progressione della malattia e l’efficacia degli interventi terapeutici intrapresi. (fig. 3)
Individuazione dei soggetti a rischio per osteoporosi post-menopausale
In conseguenza dell’osteoporosi post-menopausale il 50% delle pazienti va incontro a fratture spontanee. E’ pertanto estremamente utile individuare i soggetti a rischio cioè le donne che, nel periodo immediatamente successivo alla menopausa, mostrano una riduzione del tessuto osseo. Nella prevenzione dell’osteoporosi post- menopausale bisogna tener conto che il rischio della malattia è accentuato nei soggetti che:
a- si presentano nella menopausa con una ridotta massa ossea e/o
b- che presentano una perdita rapida ed eccessiva di tessuto osseo dopo la menopausa, verosimilmente
per una eccessiva sensibilità al venir meno della funzione ovarica
Recenti studi per identificare le pazienti a rischio hanno suggerito oltre all’uso della densitometria ossea, la valutazione di un numero di variabili biomediche correlate con il tessuto osseo e con il metabolismo degli estrogeni, come possibili indicatori della rapida perdita ossea, nelle donne in età post-menopausale.